THE PROSECCO HILLS OF CONEGLIANO AND VALDOBBIADENE
Le Colline del Prosecco, un paesaggio da scoprire e tutelare.
La terra che si estende da Valdobbiadene fino a Conegliano è un unico, immenso vigneto.
I confini dividono e i proprietari possono litigare, ma i vigneti sono tutti visivamente connessi. Coltivare bene la propria vigna è essenziale, perché prendersi cura della propria proprietà significa anche sostenere la vigna del vicino. Il palo che sostiene il mio filare sostiene anche quello accanto. Se la mia terra resta incolta, sarà un problema per tutti. La maggior parte delle persone che vivono a contatto con la terra vede il proprio vigneto come un giardino, e vederlo imperfetto, disordinato, con cose fuori posto, può essere sconvolgente.
— Ginevra Lamberti
Questa è una mano. O, per essere più precisi, è una mano molto vecchia che un tempo era attaccata a un corpo altrettanto vecchio. Un corpo decrepito. Si distinguono le dita, le nocche e le ossa nodose e contorte. Osservandola più da vicino, si può intuire il sistema linfatico, ormai ridotto a semplici solchi vuoti. Questa grande mano scura, pur essendo morta, sembra ancora capace di aprirsi di scatto e afferrare il primo oggetto o polso che si trovi a portata. Ma la mano non potrà mai muoversi, perché non si è mai mossa in tutta la sua vita. Eppure, un tempo ondeggiava nel vento impetuoso, tremava durante le tempeste e si scuoteva quando veniva colpita da altre mani di materiali e consistenze diverse. Non ha mai stretto nulla tra le dita e il resto del corpo non si è mai alzato per andare, passo dopo passo, a cercare un altro luogo in cui vivere. Perché questa mano non è fatta di carne, ma di legno. È il ramo nodoso di una vite morta.
Tra Valdobbiadene e Conegliano si estendono, in un grande arabesco sulla terra, circa 25-30 milioni di viti. Se dovessimo battezzare ciascuna di queste viti gemellandola con un essere umano, sarebbe necessario coinvolgere metà della popolazione dell’intera Italia.
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