Creato nello spirito di un album fotografico di famiglia, Cheval Blanc dà vita a una delle esperienze di ospitalità più esclusive ed eccezionali al mondo, con dettagli intimi e toccanti: un ricordo indelebile delle proprietà del marchio. Da sempre chiamate "Maisons" e progettate come case di famiglia, ogni hotel ha una propria identità, con privacy assoluta e un servizio personalizzato per creare ricordi indelebili.
Il viaggio di Cheval Blanc è iniziato nel 2006 con l'apertura del suo primo chalet a Courchevel, in Francia. Da allora, il marchio ha ampliato la sua eredità in sei destinazioni, a cui presto seguirà un settimo in Sardegna, lungo le coste della Costa Smeralda. Queste strutture distintive sono splendidamente catturate nel volume Cheval Blanc, che presenta le proprietà del marchio a Courchevel, Randheli, St-Barth, St-Tropez, Parigi e alle Seychelles.
Come ospiti al loro arrivo, i lettori si immergono immediatamente nell'"Art de Recevoir" ("l'arte di accogliere"), tratto distintivo di Cheval Blanc, e nell'impareggiabile attenzione al dettaglio. Non si tratta solo di destinazioni straordinarie, ma di esperienze sensoriali, in cui ogni aspetto è coreografato per offrire una sinfonia di lusso estremo e audace modernità, artigianato locale ed eleganza senza tempo, servizio su misura e inaspettati momenti di meraviglia. Per perpetuare il senso di un diario di viaggio privato, note scritte a mano si rincorrono in tutta la narrazione, come le discrete riflessioni di un amico fidato o di un familiare sui propri soggiorni.
Queste Maison, costruite da architetti di fama come Jean-Michel Gathy, Jacques Grange, Jean-Michel Wilmotte e Peter Marino, condividono differenze derivanti dalle loro storie e dalla loro posizione specifiche. Uno chalet di famiglia a Courchevel, una casa provenzale a Saint-Tropez, un'icona parigina tra le mura storiche della Samaritaine: ogni storia è un'opportunità per celebrare l'anima di un luogo senza alterarla, con alcuni tratti distintivi che costituiscono un filo conduttore comune in tutte e sei le destinazioni. E, naturalmente, ci sono le maniere e l'etichetta superlative trasmesse da una formazione rigorosa: gesti, eloquenza e un atteggiamento né formale né familiare, ma piuttosto pieno di preoccupazione.
Soprattutto, in queste pagine, come in queste Maison, l'obiettivo è quello di presentare ai lettori la loro nuova destinazione preferita, un luogo amato quanto o addirittura più della loro casa d'infanzia. "I nostri clienti vengono qui per una parentesi positiva, per chiudere la porta, anche solo per un momento, su una pagina della loro vita quotidiana ed entrare nel mondo gioioso ma molto reale di Cheval Blanc", afferma Arnaud Donckele, lo chef tre stelle di Cheval Blanc St-Tropez e Cheval Blanc Paris.
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